DIPENDENZE

il disturbo da dipendenza patologica


 

Per dipendenza si intende ogni tipo di comportamento volto a soddisfare un bisogno in maniera patologica.

Le dipendenze attualmente più diffuse sono le seguenti: alcool, sostanze stupefacenti, gioco d'azzardo, shopping compulsivo, cibo, internet... .

La dipendenza patologica è una malattia grave, cronica e segue un andamento ciclico. Le fasi di acutizzazione, infatti, vengono nella maggior parte dei casi, seguite da periodi di remissione dei sintomi. Questi periodi di assenza di sintomi possono durare mesi o anni, ma il rischio di una ricaduta è sempre probabile.

La persona che è malata di dipendenza patologica non ha forza di volontà, la sua parte malata prevale su quella sana. Per questo le persone con dipendenza patologica diventano manipolatrici, bugiarde, inaffidabili, irresponsabili, critiche, egocentriche, impulsive.

Questo rende le persone che vivono con il malato manipolabili e incapaci di contrastare la malattia. Al contrario, molto spesso, i loro tentativi di aiuto rinforzano la malattia che chiede sempre di più. I più normali e comuni tentativi fatti dai familiari per aiutare chi soffre di dipendenza finiscono col rinforzare la malattia anzichè contrastarla.

La persona malata di dipendenza patologica, che gioca d'azzardo, o che abusa di sostanze o di alcool, non  può essere obbligata a curarsi. In psicologia non esiste l'obbligo di cura. Il malato, quindi, deve acconsentire ed affidare la propria cura ad una persona sana. Infatti la cura non può essere affidata al malato stesso che non posside le capacità e la volontà per gestire la propria malattia. Egli, infatti, ricorre al gioco o alle sostanze, per anestetizzare le sue fragilità. Questa ricerca ossessiva dei mezzi per soddisfare la malattia mette in crisi gli equilibri familiari portando inevitabilmente a situazioni di rottura all'interno del nucleo familiare.

Per tali motivi è necessario lavorare con i familiari, gli amici, le persone più care e più vicine al malato per creare una rete di rapporti in grado di gestire e controllare la malattia.

Riconoscere i sintomi

Alcuni comportamenti possono essere indice di un problema di dipendenza. Se li riconosciamo come caratteristici di un nostro familiare dobbiamo chiedere aiuto ad una persona qualificata in grado di formulare  una diagnosi corretta della patologia.

I più tipici sono:

 

  • accumulano bugie, sotterfugi, espedienti ecc...
  • non accettano di parlare del problema e non vogliono mettersi in discussione, loro "non hanno il problema".. e diventano aggressivi, violenti, prepotenti, litigiosi.
  • sono inaffidabili, non si sa dove trascorrono il tempo e dove spendono il loro denaro.
  • non accettano limiti, regole, divieti o limitazioni.
  • sono bravi attori.
  • hanno bisogno di molto denaro
  • se studenti, è calato il rendimento scolastico
  • c'è stata una evidente riduzione nel peso corporeo

 

Come possiamo interviene

Proprio per le caratteristiche di cui abbiamo parlato, se anche tu vivi con una persona con una dipendenza patologica, puoi aiutarla mettendo in pratica regole di vita  che possano contrastare la malattia (non il malato).

Spesso il timore di perdere la persona a noi cara ci impedisce di mettere in atto con la costanza necessaria le regole opportune. Questo atteggiamento, tuttavia, induce il malato a fare leva sui nostri punti deboli, soddisfando, e al contempo rinforzando, la sua parte malata.

Più questa si impone manipolandoci, più la nostra capacità di contrastarla si riduce, alimentando un circolo vizioso negativo che si auto-alimenta:

  semplicemente, il nostro tentativo di aiutare non aiuta!

 

- Decidere le regole opportune per contrastare la malattia,

- metterle in pratica,

- ridefinirle nel caso non vadano più bene.

 

Questi sono i punti fondamentali per aiutare un malato di dipendenza patologica.  E' necessario che si eliminino tutte le condizioni che favoriscono la malattia.

Tutto questo è fattibile solo se il malato decide e accetta di essere curato. Non si può decidere al suo posto od obbligarlo alla cura. Si può altresì decidere di non voler continuare ed alimentarla attraverso i nostri tentativi sbagliati di contrastarla.

 

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